Psicoterapia Individuale
Psicoterapia individuale
L’analisi e psicoterapia individuale Bioenergetica mira a sostenere nella persona la coscienza di sé, la padronanza di sé e l’espressione di sé. L’esperienza corporea riattualizzante è presente durante il percorso terapeutico.
Partendo dal presupposto che la conoscenza è sempre preludio all’azione, il lavoro di psicoterapia a mediazione corporea che si propone nel setting Bioenergetico si struttura attraverso l’utilizzo della parola per sostenere nel paziente la narrazione della propria esperienza. Lo svelamento di un vissuto unico e soggettivo che viene accolto come traccia per iniziare un percorso di conoscenza e riconoscimento di sé. Ma si va oltre le parole, si utilizza anche il linguaggio del corpo, il narratore muto che attraverso i propri gesti, sguardi, sorrisi, sospiri, blocchi, dolori, aiuta a comprendere la storia del paziente. Le emozioni si esprimono grazie ad esso e così il suo linguaggio, osservato silenziosamente dal terapeuta ed esperito dal paziente, può restituire la cornice più autentica al vissuto personale, alla storia del paziente e al peso o al senso della sofferenza.
L’analisi Bioenergetica si occupa della comprensione di se stressi sostenendo lo sviluppo di un movimento corporeo spontaneo, affinché le persone possano sperimentare il piacere di essere qui e ora, vivi!
L’esperienza traumatica o estremamente dolorosa sconvolge i movimenti pulsatili fondamentali del corpo, si parla di un colpo al cuore, sono rimasta senza respiro, ho chiuso gli occhi, mi sento paralizzato, … ciò incide sulla naturale capacità di espansioni e contrazioni dell’organismo. Un cuore che batte segue costantemente il ritmo dentro – fuori: mi espando… mi contraggo … vado verso ciò che mi dà piacere… mi ritiro. Quando il flusso si interrompe, qualcosa inizia a funzionare male, possono emergere disturbi dell’emotività, paura eccessiva, crisi d’ansia, difficoltà a portare avanti i propri progetti, blocchi espressivi, ritiro sociale, confusione, strategie di evitamento, … il respiro si riduce ed anche il movimento del copro, a poco a poco, si limita, a volte può arrivare a fermarsi.
Quando ci si rende consapevoli di ciò, è giunto il momento di mettere ordine nella propria storia personale. Portare luce lì dove ora c’è il dolore dell’assenza, la forza del dolore muto ed ostinato che non permettere di illuminare, di capire, di condividere. Solo grazie alla conoscenza di sé si può dare inizio al cambiamento e ritornare a respirare a pieni polmoni e a muoversi alla ricerca del proprio piacere personale.
Il lavoro si sviluppa grazie all’ascolto e al lavoro con il corpo, la fase esperienziale mira a restituire al paziente la forza dell’esperienza liberando a poco a poco i blocchi energetici che non permettono l’espressione di sé. Un setting che si allarga in uno spazio più ampio per poter esprimere rabbia, gioia, paura, silenzio, confusione, bisogno, dolore… non solo a parole.
I fattori curativi che entrano in gioco sono la relazione terapeutica, ovvero l’alleanza terapeutica, l’implementazione della speranza, la comprensione delle dinamiche corporee, la comprensione e la sperimentazione delle proprie dinamiche energetiche, dei propri limiti e il senso della ricerca del piacere personale.
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